Maglie, uno dei paesi più caratteristici del Salento

Anche Maglie è un comune della provincia di Lecce, ne abbiamo trattati altri negli scorsi approfondimenti. Vediamo le sue caratteristiche più importanti.

Caratteristiche territoriali di Maglie

Si trova tra il medio e basso Salento, ed è spesso ricordato come centro prevalentemente industriale. Nello specifico, è collocato nella parte meridionale della pianura Salentina, in una zona prevalentemente pianeggiante che si eleva a oltre 100 metri sul livello del mare. Comprende al suo interno anche la piccola frazione di Morigino.

Il clima, naturalmente, è mediterraneo, quindi caratterizzato da estati calde e inverni miti.

Origini del nome

Secondo alcuni studiosi potrebbe derivare da una parola illirica, mal, notevolmente diffusa nell’area mediterranea. Tale parola verrebbe tradotta come altura, o addirittura monte. Un significato in contrasto con la natura territoriale del luogo, ma pare che nei secoli gli abitanti vedessero ogni piccola elevazione come un monte.

Maglie nella storia

I primi insediamenti potrebbero risalire all’età del bronzo, e non è un caso che il territorio ospiti Dolmen e Menhir, risalenti al megalitico.

Vale la pena menzionare il giacimento di manufatti nel fondo Cattìe, il quale è stato scoperto nel 1980 e custodisce circa 12.000 strumenti e 800 reperti d’ossa.

Curiosità

Maglie è legato anche all’infanzia del noto artista salentino Carmelo Bene, infatti nella sua biografia si racconta di una zia la quale abitava proprio lì, e che si prese cura dell’istruzione della giovane macchina attoriale durante l’infanzia. Non dobbiamo dimenticare, infine, che lo stesso paese ha dato i natali anche ad Aldo Moro.

Cosa visitare a Maglie

Dolmen Canali: è uno dei numerosi siti archeologici, presenta un dromos ad angolo retto di pietre sovrapposte. Il megalite ha subìto nei secoli modifiche dovute sia alla mano dell’uomo che a eventi ambientali, per questo il resto della copertura è franato all’interno;

Palazzo Arabesco: noto anche come Palazzo Aprile, in questo caso prendendo nome della famiglia a cui appartiene oggi, fu originariamente di proprietà dei Tamborino. Il maestro Antonio Montefusco si occupò del restauro, arrivando a dirigere ben 200 maestranze, inoltre disegnò e poi fece eseguire archi e scaloni in marmo, ma soprattutto i saloni mediorientali, di cui uno in particolare è quello che ha dato il nome all’intero palazzo. Degni di nota, infine, sono anche la scalinata in pietra è l’ampio giardino, ammirabili esternamente la struttura;

Palazzo Baronale: si pensa sia di età angioina. Come ogni castello che si rispetti in origine era circondato da un fossato, l’intera struttura fu seriamente danneggiata durante l’assedio di Otranto (1 e 2 agosto 1480) e riedificata nel XVIII secolo su commissione del duca Ascanio Filomarino. Recenti lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce i graffiti seicenteschi dell’ambiente destinato al carcere criminale. Per questo su tre pareti sono visibili i nomi e i cognomi di quei reclusi di Maglie vissuti nella prima metà del Seicento. Attualmente lo stesso edificio ospita il Liceo Classico intitolato a Francesca Capece;

Chiesa Madre di San Giovanni Battista: risale ai primi anni del Seicento ed è la chiesa più antica di Maglie. Tra le sue particolarità gli altari barocchi e la tela raffigurante San Giovanni Battista, attribuita a Luca Giordano. Altre tele raffigurano San Nicola con la Natività, i Santi Medici Cosma e Damiano, e la Vergine del Carmine. Infine l’organo al suo interno fu realizzato da importanti organari di Gallipoli, Simone e Pietro Khyrcher, nella prima metà del XVIII secolo, su di esso è inciso l’emblema del paese;

Colonna della Madonna delle Grazie: è in pietra leccese, alta 15 metri, venne eretta negli anni ottanta del Seicento su richiesta della Confraternita della Natività, detta anche Congregazione della Madonna delle Grazie. Sul basamento sono collocate le statue dei quattro protettori di Maglie: tra cui San Nicola, Sant’Oronzo, Sant’Antonio da Padova. In cima, su un capitello corinzio è collocata la statua della Vergine. Fu alla fine del XIX secolo che un fulmine danneggiò gravemente l’opera, per 17 anni la punta ne rimase mozzata. Solo nel 1926 la Confraternita decise di affidare allo scultore Luigi De Pascalis la realizzazione della nuova statua.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE

Prenota Ora la tua vacanza nel Salento

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.