Galatina, la città salentina che ospitò le Tarantate

Galatina è un altro comune della provincia leccese, insignito del titolo di città il 20 luglio 1793.

Caratteristiche territoriali di Galatina

Si trova sul declivio di un’altura, posizione strategica perché rende possibile raccogliere l’acqua piovana che proviene da ovest in cisterne scavate nel calcare, proprio al di sotto della cittadina. Territorialmente si caratterizza del colore rossastro, simbolo d’alta fertilità di una terra di natura argillosa. Al suo interno vengono coltivati soprattutto la vite e l’ulivo, ma non dobbiamo dimenticare la produzione del tabacco, la patata novella sieglinde, e le più classiche colture d’ortaggi.

Anche qui, come per tutto il Salento e non solo, il clima è mediterraneo, di conseguenza le estati sono abbastanza calde e gli inverni miti.

Curiosità storiche

Interessante curiosità dal valore filologico: Il primo documento che parla di Galatina è un atto notarile del 1178, in cui è citato il casale Sancti Petri in Galatina. La leggenda vuole che San Pietro si sia fermato qui durante il suo viaggio da Antiochia a Roma.

Passiamo subito in rassegna alcune delle sue numerose opere d’arte:

  • Palazzo Orsini: è uno dei palazzi dove nel tempo si sono avvicendate le gesta di una delle più famose famiglie, e in questo caso parliamo di una famiglia papale romana, tuttora esistente. Oggi è sede del Comune, venne edificato per volere di Raimondo del Balzo Orsini negli ultimi decenni del XIV secolo: in origine era un ospedale, ma fu riedificato più volte nel corso dei secoli, a seconda delle nuove esigenze;
  • Palazzo del Sedile: risale al XV secolo, fu la primissima sede della Municipalità e dell’Amministrazione della Giustizia. La sua facciata offre al visitatore attento particolari decorazioni risalenti al Rinascimento e iscrizioni commemorative del XVIII secolo;
  • Tra le mura della città vecchia menzioniamo la Cinta muraria, che un tempo difendeva un piccolo agglomerato di case in pietra su una base argillosa e in prossimità di una falda freatica. Nella prima metà del XIV secolo Raimondo del Balzo fece erigere le mura per proteggere il territorio. Inoltre, nel 1539 Galatina era minacciata dalle invasioni turche, per questo fu inserita in un programma di difesa del territorio, fortemente voluto da Carlo V, quindi le mura originarie furono abbattute e riedificate ad opera dell’architetto Evangelista Menga, già famoso per aver costruito il castello di Copertino e le fortificazioni nell’isola di Malta. Quest’ultime furono resistenza nell’attacco dei Turchi;
  • Porta Nuova: è un importante ingresso alla città vecchia. Anche conosciuta come Porta San Pietro per via della statua del santo che la sovrasta, è collocata proprio nella zona più antica della città. Nella parte superiore è visibile un timpano mistilineo con due volute laterali, e al di sopra la statua di San Pietro;
  • Chiesa di San Paolo: appartiene al XVIII secolo ed è incorporata in palazzo Tondi. Questa chiesa è ricordata anche col caratteristico nome di cappella delle Tarantate, perché nel XX secolo è stata sede di fenomeni misteriosi legati alla tarantismo; stiamo parlando di quel particolare fenomeno che riguarda coloro che sono stati morsi dalla tarantola, non a caso un tempo le donne colpite da questo disagio sfogavano l’effetto del veleno durante i festeggiamenti del 29 giugno. Quello che avveniva era una sorta di esorcismo caratterizzato dall’accompagnamento musicale;
  • Chiesa di Santa Maria della Grazia o dell’Immacolata: fu costruita nella prima metà del ‘700, partendo da una chiesa del 1500. Fa parte del complesso monastico dei domenicani, presenti nel territorio di Galatina dal XV secolo. Fu realizzata su progetto del leccese Mauro Manieri;
  • Chiesa di Santa Caterina Novella: edificata dai Padri Olivetani, oggetto di svariati rimaneggiamenti, finché negli anni ‘80 del ‘600 fu costruito il campanile dalla pianta quadrangolare, terminato verso la fine dello stesso secolo. L’interno vanta la presenza di una sola navata, coperta da una volta lunettata.

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